Giuseppe Verdi – La Traviata – Preludio Atto 3°

La traviata è un’opera lirica in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, tratto da “La signora delle camelie” di Alessandro Dumas (figlio). Detta opera lirica è tra le opera più significative e romantiche di Verdi e fa parte della “trilogia popolare” assieme a “Il Trovatore e a “Rigoletto”.

Atto III
 
La scena si svolge nella camera da letto di Violetta. La tubercolosi si fa più acuta e ormai il dottor Grenvil rivela ad Annina, la domestica di lei, che Violetta è in fin di vita. Violetta, sola nella sua stanza, rilegge una lettera che custodiva vicino al petto, nella quale Giorgio Germont la informava di aver rivelato la verità ad Alfredo e che il suo amato, in viaggio in un paese lontano, sta tornando da lei. Verdi accompagna il parlato della protagonista con un violino solista che accenna il canto d’amore di Alfredo nel primo atto: “Di quell’amor ch’è palpito”. Violetta sa che è troppo tardi ed esprime la sua disillusione nella romanza “Addio del passato bei sogni ridenti”.
 
Mentre, per contrasto, all’esterno impazza il carnevale, Annina porta una buona notizia: “E’ arrivato Alfredo!”  Egli entra, abbraccia Violetta e le promette di portarla con sé lontano da Parigi (Parigi, o cara…). Giunge anche Giorgio Germont, che finalmente manifesta il suo rimorso. Violetta chiama a sé Alfredo e gli dona un medaglione con la sua immagine, chiedendogli di ricordarsi sempre di lei. Per un momento Violetta sembra riacquistare le forze, si alza dal letto, ma subito cade morta sul canapè.

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